Scopri la storia di Leo, un bambino che trasforma un semplice desiderio in una lezione di pazienza e creatività, ricordandoci che a volte il tesoro più grande è saper aspettare
C’era una volta, in una via qualunque di un quartiere qualunque, un bambino di otto anni con una testa piena di sogni.
Si chiamava Leo, e il suo sogno più grande, quella settimana, aveva la forma di uno zaino arcobaleno con le ruote.
Ogni mattina, passando davanti alla vetrina del negozio “Cartoleria Arcobaleno”, Leo lo fissava come se stesse guardando un tesoro.
«È perfetto… potrei metterci tutti i miei disegni, la borraccia, i fumetti, persino il dinosauro di gomma!» pensava con gli occhi che brillavano.
Ma poi una vocina più piccola, da qualche parte dentro di lui, sussurrava:
«E se finissero i soldi per la gita o per il regalo di Sofia?»
A casa, sul comodino, c’era il suo salvadanaio blu.
Si chiamava Dindino (proprio come il progetto dei suoi sogni, ma Leo non lo sapeva ancora).
Ogni settimana la mamma gli dava 3 euro di paghetta.
Leo aveva l’abitudine di dividere le monete: una per le figurine, una per il barattolo dei risparmi, e una per… be’, cose impreviste.
Ma da un po’ di tempo il salvadanaio non “cantava” più il suo tintinnio felice: dentro c’erano solo 12 euro.
«Lo zaino costa 25…» contò Leo, arricciandosi i capelli.
Mancavano ancora 13 lunghissime monete.
Una sera, dopo cena, Leo tirò fuori carta, penna e faccia concentrata.
«Mamma,» chiese, «se io non compro più figurine per tre settimane… quanti soldi risparmio?»
«Vediamo,» rispose la mamma sorridendo, «3 euro a settimana per tre settimane fa nove euro. Ne mancherebbero ancora quattro.»
Leo sospirò:
«Ma io voglio quello zaino per il compleanno di Sofia, così posso portarle il regalo dentro! È tra soli venti giorni!»
Mamma lo guardò con dolcezza.
«Allora, forse ti serve un piano B. Hai pensato a guadagnare quel che ti manca?»
La parola “guadagnare” lo fece sobbalzare come se avesse appena scoperto un superpotere segreto.
Il sabato dopo, Leo appese un foglio colorato sul cancello del palazzo:
“IL PICCOLO AIUTANTE DI QUARTIERE”
Pulisco terrazzi, innaffio piante e porto posta leggera. Prezzo amico: 1 euro a servizio.”
I vicini lo trovarono buffo ma serio.
La signora Gemma gli affidò le sue tre piante di basilico e gli spiegò:
«Le devi innaffiare ogni due giorni. Se lo fai bene, avrai un premio!»
Leo prese l’incarico come una missione spaziale. Ogni mattina, con la sua bottiglietta d’acqua, parlava alle foglioline:
«Forza Basilico N.1, cresci bello!»
Dopo una settimana, la signora Gemma gli diede 3 euro.
Leo tornò a casa correndo e li infilò nel salvadanaio blu con un sorriso larghissimo.
Ma la domenica successiva, Emma, la sua migliore amica, lo chiamò:
«Leo! Stanno vendendo i nuovi gelati con le sorprese al chiosco! Vieni?»
Leo si bloccò davanti al letto, lo zaino vecchio sbiadito tra le mani.
Dentro di sé due voci litigavano:
«Solo un euro, dai, non cambierà nulla!»
«Sì, ma ogni euro ti porta più vicino allo zaino arcobaleno…»
Scese al chiosco lo stesso, con il cuore che batteva.
La fila di bambini teneva gelati colorati come arcobaleni veri.
«Uno anche per te?» chiese Emma porgendogli il menù.
Leo tastò la tasca, sentendo le monete.
Poi guardò il cielo, azzurro e luminoso, e sussurrò a se stesso:
«No oggi… ho già un arcobaleno che mi aspetta in vetrina.»
Emma rise:
«Sei il primo della storia a rinunciare a un gelato colorato!»
Leo si mise a ridere anche lui, un po’ fiero e un po’ affamato.
Una mattina di pioggia, però, capitò l’imprevisto.
Durante una corsa in cortile, il suo vecchio zaino si strappò.
Le cerniere cedettero con un suono triste: cric!
«Oh no!» gridò Leo.
La mamma guardò lo strappo:
«Questo non reggerà ancora molto… Forse serve comprarne uno subito.»
Leo sentì un nodo in gola: il suo piano stava crollando.
Se spendeva ora tutto per un altro zainetto qualsiasi, il sogno arcobaleno spariva.
Quella sera, in camera, parlò col salvadanaio blu come si parla con un amico:
«Tu che dici, Dindino? Meglio accontentarsi o aspettare?»
Le monete dentro tacquero, ma Leo credette di sentire un piccolo eco metallico: cling…
Come se dicessero: “Aspetta, ma con coraggio.”
Il weekend dopo, la scuola organizzò un mercatino del riuso.
Ogni bambino poteva vendere vecchi giochi, portachiavi, fumetti, o piccoli oggetti.
Leo spalancò gli occhi:
«È la mia occasione!»
Passò il sabato mattina a selezionare: vecchie automobiline, un puzzle completato dieci volte, e una figurina rara di dinosauro che tutti volevano.
Preparò un cartellone: “Banco di Leo – Tutto a prezzo giusto!”
Durante il mercatino, chiacchierava e barattava con entusiasmo:
«Due automobiline per 1 euro! Il puzzle completo per 2!»
A metà giornata contò: aveva già 7 euro!
Papà, fiero, arrivò con un panino e un sorriso.
«Guarda che i tuoi affari vanno alla grande!»
Quella sera, davanti al salvadanaio blu, Leo fece il calcolo finale:
12 euro iniziali
+ 3 euro del basilico
+ 7 euro del mercatino
= 22 euro!
Mancavano solo 3 euro.
Allora la mamma lo guardò e disse:
«Sai, stasera ho bisogno d’aiuto per lavare la macchina. Ti va? Ti pago con il mio grazie… e tre monetine, magari?»
Leo corse a prendere la spugna.
Spruzzi, risate, bolle di sapone dappertutto: sembrava una festa più che un lavoro.
Alla fine, le tre monetine caddero nel salvadanaio.
“Cling, cling, cling.”
Un suono che per Leo sapeva di vittoria.
Il giorno dopo, Leo e la mamma entrarono nella Cartoleria Arcobaleno.
Lo zaino era ancora lì, lucido come un sogno che non si è arreso.
«Posso comprarlo da solo?» chiese Leo.
La mamma annuì: «Certo. È il tuo progetto, la tua scelta.»
Leo contò le monete sul bancone, lentamente, quasi cerimonioso.
La commessa sorrise: «Che bel modo di far brillare le ruote dei sogni!»
Uscendo dal negozio, Leo sentì il cuore battere come tamburi.
Non era solo lo zaino a pesargli sulle spalle, ma la leggerezza di chi ha guadagnato e scelto da sé.
Il giorno della festa di Sofia arrivò.
Leo si presentò con il suo zaino nuovo, dentro un pacchetto colorato con il regalo: un segnalibro che aveva fatto da solo.
«È bellissimo!» esclamò Sofia. «Hai speso tutti i tuoi risparmi?»
Leo scosse la testa:
«Ho imparato che spendere non è buttare via, se dentro ci metti anche un po’ di tempo e di fatica. È come se lo zaino avesse dentro anche tutta la mia pazienza!»
Da quel giorno, quando sentiva tintinnare il salvadanaio, Leo non pensava alle monete, ma alle occasioni che ognuna racchiudeva.
Ogni suono diceva:
«Io posso diventare qualunque sogno, se mi dai tempo.»
E Dindino, il salvadanaio blu, pareva sorridere nel silenzio della stanza.
✨ Nota per genitori ed educatori
In questo racconto di DINDINO by LULLY.kids, il giovane Leo sperimenta il valore del risparmio e della scelta consapevole, imparando a pianificare, rimandare la gratificazione e riconoscere il legame tra impegno e soddisfazione personale.
La narrazione guida i bambini a sviluppare una consapevolezza finanziaria emotiva: scegliere quando aspettare, quando agire, e capire che ogni moneta può essere un seme di sogno.
✨ DINDINO non insegna solo a contare: insegna a scegliere. E a sognare.

