Gioco da Tavolo: Esperienza Esclusiva e Imperdibile

Scopri come Giulia ha trasformato la sua attesa in una vittoria doppia: divertimento e saggezza

Giulia premeva il naso contro la vetrina del negozio di giochi.
Dentro, su uno scaffale illuminato da una luce calda, c’era lui: “Castello delle Meraviglie – Edizione da Torneo”, un gioco da tavolo nuovo di zecca che prometteva battaglie di re e regine, incantesimi e pedine brillanti.

È quello del torneo di sabato prossimo! sospirò.
Il cuore le batteva forte. Era come se le pedine la chiamassero per nome.

Ogni sabato, papà le dava cinque euro di paghetta. Era la regola: una parte per divertirsi subito, una parte per risparmiare nel salvadanaio a forma di gufo—Dino, il guardiano dei sogni.

Giulia amava quel piccolo rituale: due euro nel salvadanaio, tre nel portamonete con i glitter.
Ma quella settimana, il gioco costava venticinque euro.
Fece due conti con le dita:
«Cinque, dieci, quindici, venti… Uff, devo aspettare cinque settimane!»

Le sembrava un’eternità.

A scuola, Martina sventolava un volantino.
«Guarda, Giulia! Il negozio “GiocaBene” organizza un torneo sabato! Chi vince riceve un premio misterioso…»

Giulia sentĂŹ una scossa dentro:
Un torneo con quel gioco? È un segno!.

Ma poi la realtĂ  la colpĂŹ come una torre che cade:
ÂŤServe avere il gioco per partecipareÂť.

Rimase in silenzio mentre le altre chiacchieravano eccitate. Era come voler volare senza ali.

Quel pomeriggio, Giulia entrò da “GiocaBene” con mamma per comprare un regalo di compleanno a un compagno.
Sul bancone, il Castello delle Meraviglie troneggiava, brillantissimo.
Il commesso sorrise: ÂŤUltime copie, signorina! Sta andando a ruba per il torneo!Âť

Le dita di Giulia quasi sfiorarono la scatola.
ÂŤMagari potrei usare i miei risparmi… e poi chiedo a mamma di anticiparmi i soldi!Âť

Mamma la guardò con calma:
ÂŤTesoro, che fine ha fatto il tuo progetto di risparmiare pian piano? Non volevi arrivarci da sola?Âť

Giulia si morse il labbro. Dentro sentiva due voci:
Una diceva “Prendilo adesso, o sarà troppo tardi!”
L’altra sussurrava “Ma quanto sarĂ  bello riuscirci con le tue forze…”

Quella sera, davanti al latte e biscotti, Giulia fissava il salvadanaio-gufo.
Dino, come faccio a comprarti un amico castello? gli sussurrò.

PapĂ  la sentĂŹ.
«Be’, potresti guadagnare qualche euro in più. Ti va di aiutarmi nel weekend a sistemare i libri della soffitta?»

Gli occhi di Giulia si illuminarono.
ÂŤDavvero? E quanto vale il lavoro da assistente bibliotecaria?Âť

«Direi… un euro per ogni scaffale sistemato bene!»

Giulia rise.
ÂŤAccordo fatto!Âť

Nel suo quaderno disegnò una tabella:
Guadagno totale: 0 / Obiettivo: 25
Con ogni euro depositato nel salvadanaio, tracciava una piccola torre del castello.

Ma la settimana seguente… il destino la mise alla prova.
Il chiosco davanti alla scuola vendeva braccialetti luminosi. Uno costava esattamente 5 euro — la paghetta fresca del mattino.

Martina giĂ  lo portava al polso e scintillava come una stella.
ÂŤDai, prendine uno anche tu! CosĂŹ facciamo il duo magico!Âť

Giulia guardò il braccialetto, poi pensò alla sua tabella.
Se l’avesse comprato, avrebbe perso tutto il progresso.

Stringendo le monete nella tasca, sentĂŹ di nuovo le due voci nella testa.
Il desiderio le tirava la manica, la pazienza le accarezzava la spalla.

Alla fine disse piano:
«Oggi no… ma il mio castello brillerà anche senza braccialetto!»

Martina la guardò sorpresa, poi sorrise:
ÂŤSe vinci il torneo, voglio essere la tua prima sfidante!Âť

Passarono i giorni, e Giulia divenne la regina della soffitta.
Divise volumi di enciclopedie, spolverò album fotografici, scoprÏ fogli di vecchi fumetti di papà (che valevano come piccoli tesori nascosti).

Ogni domenica aggiungeva qualche euro nel salvadanaio e segnava:
Totale 21 €… Totale 23 €… Quasi lì!

Ogni tanto la tentazione tornava: una matita colorata nuova, un gelato doppio, un album di figurine… ma lei stringeva i pugni e sussurrava:
ÂŤDino, tienimi forte le ali del gufo. Voglio volare verso il mio castello.Âť

Il venerdÏ prima del torneo, Giulia contò i suoi risparmi: venticinque euro tondi.
Le monete tintinnarono come una musica.

Corse da mamma.
«Ce l’ho fatta! Possiamo andare al negozio?»

Mamma la abbracciò.
ÂŤGiulia, sei stata incredibile. Non per le monete, ma per la costanza che ci hai messo.Âť

Al negozio, il commesso la riconobbe:
ÂŤAh, la piccola stratega! Ultima scatola, e guarda, te la metto in busta regale.Âť

Giulia la prese come se fosse un trofeo.
Nel cuore, sentiva una vittoria doppia: il castello dei sogni e la conquista della pazienza.

Sabato mattina, la sala giochi era un brulicare di bambini, dadi, e risate.
Giulia sistemò il suo “Castello delle Meraviglie” su un tavolo di legno lucido.
Accanto a lei c’era Martina, pronta alla sfida finale.

Tra un tiro di dado e un colpo di cavaliere, Giulia si rese conto che non voleva solo vincere: voleva giocare bene, divertirsi insieme.
Quando vinse la semifinale, il cuore le esplose di gioia.

Alla fine arrivò seconda, ma ricevette un piccolo premio: un portachiavi dorato a forma di torre.
Il commesso sorrise:
ÂŤUn simbolo per chi ha costruito la forza un pezzo alla volta.Âť

Tornando a casa, sul sedile posteriore dell’auto, Giulia teneva il nuovo gioco sulle ginocchia.
Guardava le torri disegnate sulla scatola e pensava a tutte le sue settimane d’attesa, alle polverose enciclopedie, ai biscotti non comprati.

Forse ogni risparmio è come un mattone del mio castello mormorò.
Mamma sorrise dallo specchietto.
ÂŤSĂŹ, e ne hai costruito uno che non si vede, ma resta dentro di te: quello della pazienza.Âť

Giulia rise, accarezzando il portachiavi.
ÂŤE anche quello del divertimento, mamma. Io e Martina ci sfideremo ogni settimana!Âť

Quella sera, Giulia posò il gioco sullo scaffale, accanto al salvadanaio-gufo.
ÂŤGuarda, Dino, ci siamo riusciti. Ora tocca a un nuovo sogno.Âť

Mise una moneta nel gufo. Clink!

Sul quaderno, scrisse una nuova voce:
Prossimo obiettivo: viaggio in libreria con papà – 15 €.

E sotto, una frase che le era uscita dal cuore:
“Risparmiare non è aspettare: è costruire il nostro modo di sognare.”

Nota per genitori ed educatori

In questo racconto di DINDINO by LULLY.kids, Giulia sperimenta il valore del risparmio consapevole e della pazienza, imparando che ogni scelta economica è anche una scelta emotiva.
Attraverso piccoli gesti quotidiani – la paghetta, un desiderio, il lavoro per un obiettivo – la bambina scopre il potere della pianificazione e la soddisfazione di raggiungere un traguardo con le proprie forze.

La narrazione incoraggia i bambini a coltivare la consapevolezza finanziaria come parte del loro percorso di crescita, scoprendo che gestire il denaro con attenzione significa anche imparare a conoscere se stessi, i propri desideri e le proprie prioritĂ .

✨ DINDINO non insegna solo a contare: insegna a scegliere. E a sognare.

Questa storia potrebbe essere ispirata a eventi e persone reali con finalitĂ  ludiche e ricreative.
Alcuni dettagli potrebbero essere semplificati o romanzati per renderla piĂš accessibile ai bambini.

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