Scopri come Emma ha trasformato i suoi piccoli gesti in un grande traguardo di cuore e di coraggio
Emma fissava la vetrina del negozio di giocattoli con il naso schiacciato contro il vetro.
Dentro, brillava la lampada a forma di stella che si accendeva con un lieve tocco.
«Immagina… una piccola galassia nella mia stanza!» sussurrò, con gli occhi che luccicavano quasi quanto quella stella di plastica.
Ma poi, un piccolo nodo si fece nel suo petto.
La lampada costava 28 euro. Sul suo quaderno delle spese, lo sapeva bene: nel salvadanaio aveva solo otto monete e una banconota da cinque.
«Tredici euro. Ancora quindici da trovare» contò a voce bassa.
E proprio in quel momento iniziò la sua avventura con le mani d’aiuto.
Emma aveva otto anni, i capelli sempre un po’ arruffati e un modo buffo di infilare le scarpe diverse ai piedi giusti.
Viveva in una piccola casa con mamma, papà e il gatto Mirtillo, che dormiva sulla finestra come un re pigro.
Ogni sabato riceveva la sua paghetta: due euro.
A volte li spendeva subito per una gomma profumata o una figurina, altre volte li lasciava cadere nel suo salvadanaio, una scatola di latta dipinta con glitter rosa.
Ma da quando aveva visto quella lampada, ogni moneta sembrava avere un compito speciale.
Quella sera, Emma portò il quaderno alla mamma in cucina.
«Mamma, voglio comprare la lampada a stella! Ma mi mancano quindici euro… come posso fare?»
La mamma sorrise, mentre mescolava la minestra.
«Beh, puoi continuare a risparmiare la tua paghetta… o magari inventarti un modo tutto tuo per guadagnare qualcosa in più.»
Emma ci pensò.
«Guadagnare?» ripeté come se fosse una parola nuova e brillante.
«Sì. A volte aiutare può essere anche un modo per imparare il valore dell’impegno.»
La bambina guardò le sue mani. Mani piccole, con un graffio sul palmo.
Le chiamò mani d’aiuto, e le mise subito all’opera.
La domenica successiva, Emma fece un cartoncino colorato con un titolo enorme:
“MANI D’AIUTO – piccoli lavori, grandi sorrisi!”
Sotto scrisse con cura:
• Innaffio le piante – 1 euro
• Riordino i giochi del fratellino – 0,50 cent
• Aiuto la nonna a spolverare – 1,50 euro
Poi appese il foglio sul frigo e fece un salto sul posto, emozionata.
Quella sera, papà lo lesse e disse ridendo:
«Mi pare un ottimo contratto familiare!»
Il lunedì iniziò l’avventura.
Emma si svegliò presto e innaffiò le piantine del terrazzo senza che nessuno glielo chiedesse.
Quando la mamma la trovò lì, con l’annaffiatoio più grande delle sue braccia, restò sorpresa.
«Wow, che bel lavoro! E guarda: le foglie sembrano più felici.»
Emma rise. E quando la mamma le porse una moneta da un euro, la bambina la strinse come fosse un frammento di stella.
Una stella in più nel salvadanaio, pensò.
La sera aiutò anche la nonna con la polvere, e in due giorni guadagnò 3,50 euro.
Dopo una settimana, il salvadanaio suonava allegro quando lo scuoteva.
Ma una tentazione arrivò inaspettata.
Durante la ricreazione, Giulia – la sua migliore amica – le mostrò un nuovo braccialetto con perline colorate che cambiavano colore al sole.
«Lo vendono al chiosco! Costa solo cinque euro!» disse Giulia, con un sorriso largo.
Emma sentì la voglia di comprarlo come una farfalla nel petto.
Cinque euro. Cinque!
Bastava aprire il salvadanaio e la farfalla sarebbe stata sua.
Ma poi ricordò la lampada, la stella che l’aspettava.
E il suo cuore si divise in due: il desiderio subito contro il sogno luminoso di domani.
«Forse… lo prenderò più avanti» mormorò, con un sorriso un po’ tirato.
Per qualche giorno, Emma si sentì triste.
Guadagnare era bello, ma anche faticoso.
Le “mani d’aiuto” cominciavano a stancarsi, e la lampada sembrava lontanissima.
Una sera lo disse al papà.
«E se non ce la faccio? Mi sembra che i soldi non crescano mai abbastanza…»
Il papà le mise una mano sulla spalla.
«Ci vuole tempo, tesoro. Crescere non è mai veloce, nemmeno per i sogni. Ma ogni piccola azione costruisce qualcosa.»
Emma guardò le sue mani: un po’ impolverate, ma fiere.
Decise che non avrebbe mollato.
Il sabato dopo, la scuola organizzò la giornata del quartiere.
C’erano bancarelle, giochi e un piccolo mercatino dei bambini.
Mamma suggerì:
«Perché non prepari dei segnalibri o dei disegni da vendere? Potresti aggiungere qualcosa al tuo tesoro.»
Così Emma tagliò cartoncini, disegnò stelle, pianeti, lune con pennarelli luccicanti.
Sul retro scrisse una piccola frase:
“Un sogno si accende con una mano d’aiuto.”
Alla fine della giornata aveva guadagnato dieci euro tondi.
Quando li mise nel salvadanaio, la latta sembrò cantare.
Una settimana dopo, Emma e la mamma tornarono al negozio di giocattoli.
La lampada era ancora lì, ma… accanto c’era una versione nuova: a forma di cometa, con coda argentata e un pulsante musicale.
Emma restò incantata.
«Questa è ancora più bella!» esclamò.
Il prezzo, però, era trentacinque euro.
Nel suo quaderno, ora c’erano trentuno e cinquanta.
Poteva aspettare ancora un paio di settimane e prenderla… o comprare subito la prima.
«Che fare?» pensò, mordendosi il labbro.
La mamma la guardava senza dire nulla, lasciando che fosse lei a decidere.
Emma prese un lungo respiro.
Chiuse gli occhi e si immaginò nella sua stanza, con la lampada accesa sul comodino.
La prima lampada, quella che sognava dall’inizio, illuminava il muro con piccole stelle come di zucchero.
Ricordò tutte le ore passate ad aiutare, le mani stanche ma felici, il vicino sorriso della nonna che diceva:
«Guarda che forza hai, piccola.»
Allora sorrise.
Forse non era la cometa scintillante, ma la sua lampada delle stelle aveva già tutta la luce che le serviva.
Pagò al negoziante, e quando tornò a casa, corse in camera e la accese.
Una pioggia di luci dorate si sparpagliò sulle pareti.
Quella sera, la mamma entrò pian piano nella stanza.
Emma dormiva abbracciata alla nuova lampada spenta, il viso calmo, il salvadanaio accanto.
Sul coperchio c’era scritto con un pennarello blu:
“Le stelle brillano di più se le accendi con le mani d’aiuto.”
Il giorno dopo, a colazione, Emma prese una fetta di pane e disse:
«Sai, mamma? Ho capito una cosa.»
«Che cosa, tesoro?»
«Che quando risparmi per qualcosa che ami davvero, ogni euro sembra un passo nel cielo.
E che le cose comprate con pazienza… brillano più a lungo.»
La mamma sorrise:
«Questo sì che è un bell’insegnamento, piccola mia.»
Emma rise, con il latte sul naso e le mani ormai abituate a costruire sogni, una moneta e un gesto alla volta.
Nota per genitori ed educatori:
In questo racconto di DINDINO by LULLY.kids, la protagonista sperimenta il valore del risparmio e dell’impegno personale per raggiungere un obiettivo. Impara a pianificare, rinunciare a una gratificazione immediata e proseguire con costanza fino a realizzare il proprio sogno.
La storia stimola la consapevolezza finanziaria nei bambini attraverso emozioni, azioni concrete e decisioni quotidiane, offrendo un linguaggio accessibile e vivo per comprendere che ogni sogno ha bisogno di tempo, cura e responsabilità.
✨ DINDINO non insegna solo a contare: insegna a scegliere. E a sognare.

