Scopri come una piccola promessa e un grande desiderio possono fiorire con la pazienza di chi sa aspettare
«Mamma, ma perché la mia piantina non cresce?»
Emma si sporse verso il vasetto sul davanzale. Aveva piantato tre semini di girasole due settimane prima, ma solo un piccolo stelo verde faceva capolino timido tra la terra.
«Devi darle tempo, Emma. Le cose belle hanno bisogno di pazienza,» rispose la mamma sorridendo.
Emma sospirò. Aveva la stessa fretta per tutto: anche per comprare quella bicicletta azzurra con il cestino davanti che aveva visto in vetrina, la bici dei suoi sogni.
Ogni sabato, Emma riceveva 2 euro di paghetta. Li infilava nel suo salvadanaio a forma di gufo, che chiamava āBipƬā.
Nel tappo di sotto aveva attaccato un bigliettino: āPer la mia bici azzurra ā 85 euroā.
Ma il numero sembrava enorme.
«Ci vorranno mesi⦠forse anni!» si lamentò battendo i piedi.
Papà rise ma senza prenderla in giro. «Tutte le cose importanti richiedono tempo. Come far crescere i girasoli⦠o costruire la fiducia.»
Emma mormorò: «La fiducia non si può comprare.»
Papà annuì: «Ma si può conquistare. Magari con un piccolo lavoretto estivo.»
Era giugno. Lāestate profumava di erba e di limonata fresca. La vicina, la signora Clara, aveva un giardino pieno di fiori.
Una mattina fermò Emma davanti al cancello:
«Ciao, tesoro! Mi piacerebbe che qualcuno annaffiasse le mie piante quando vado a trovare mio nipote. Ti piacerebbe aiutarmi? Ti darei una piccola ricompensa!»
Gli occhi di Emma si illuminarono.
«Davvero? Quanti soldi?»
Clara sorrise: «Due euro ogni volta che vieni. Ti fidi dei miei fiori?»
«Mi fido!» disse Emma impaziente.
Un lavoretto! Finalmente un modo per far crescere più in fretta quel numero dentro āBipƬā.
Per tre giorni consecutivi, Emma entrò nel giardino di Clara con il suo annaffiatoio rosso. Ogni volta tornava a casa con due monete luccicanti.
Le sistemava sul tavolo della cucina, vicino al bicchiere di succo.
Le contava, le toccava, le faceva tintinnare.
Mamma, papĆ , guardate! Sto risparmiando davvero!
Papà la guardava con orgoglio. «Brava, Emma. Ma ricordati: ogni compito è anche una promessa.»
«Sì, sì, certo!» disse lei, con la mente già alla prossima bici, al vento nei capelli.
Il quarto giorno, il sole bruciava e gli amici la invitavano ad andare al parco a giocare con i palloncini dāacqua.
Emma guardò lāannaffiatoio.
«Posso andare prima da Clara e poi al parco,» pensò.
Ma quando arrivò, sentì le risate da lontano e la voglia di correre la fece dimenticare tutto.
«Solo oggi, non succederà niente,» si disse. E filò via al parco.
Le ore passarono tra corse, schizzi e merende.
La sera, però, una voce amara le girò in testa: E se i fiori di Clara si fossero seccati?
Il giorno dopo, Emma bussò alla casa della vicina.
Il giardino era un poā più triste. Alcuni fiori di lavanda erano piegati e la terra secca.
Clara uscƬ dalla porta con il cappello di paglia.
«Oh, Emma⦠non sei venuta ieri, vero?»
La bambina sentƬ le guance accendersi.
«Mi⦠mi sono dimenticata. Pensavo di farlo oggi.»
Clara sospirò piano. «Capita a tutti, ma quando si promette qualcosa a qualcuno, quel qualcuno conta su di noi. I miei fiori, poverini, no.»
Emma sentƬ un nodo grosso in gola.
Le monete nel suo portamonete ora le sembravano pesanti, non luminose.
A casa, raccontò tutto.
Mamma la abbracciò. «Non è grave, ma devi capire cosa è successo davvero.»
Emma singhiozzò: «Avevo promesso, ma ho pensato solo a divertirti⦠ora Clara non si fida più di me?»
PapĆ si sedette accanto a lei.
«La fiducia è come un seme: se dimentichi di bagnarlo, si secca. Ma se torni a curarlo, può germogliare di nuovo.»
Emma guardò la sua piantina di girasole. Lo stelo era un poā più alto. Forse anche la fiducia poteva crescere, se si prendeva cura di lei ogni giorno.
Il mattino dopo, Emma prese una decisione.
Corse da Clara con un biglietto colorato e un mazzetto di margherite prese dal prato vicino.
Sul biglietto cāera scritto:
āScusa se ho dimenticato il lavoretto. Posso annaffiare i fiori due volte al giorno finchĆ© non tornano belli come prima? Mi piacerebbe rimediare.ā
Clara sorrise, commossa.
Ā«Va bene, piccola mia. Vediamo se insieme ridiamo un poā di luce a questo giardino.Ā»
Ogni mattina e ogni sera, sotto il sole e la luna, Emma portava lāannaffiatoio.
Si chinava, toccava la terra, controllava lāacqua.
I petali tornavano brillante azzurri, la lavanda profumava ancora più forte di prima.
Clara la guardava soddisfatta. «Hai mantenuto la tua promessa. E ti sei guadagnata due euro in più per ogni giorno di recupero.»
Le diede anche un piccolo sacchetto con semi di girasole.
Valore guadagnato con impegno e fiducia riconquistata.
Quella sera, Emma mise dentro āBipƬā le nuove monete.
Non erano solo soldi, erano giorni di responsabilitĆ .
Ogni tintinnio le ricordava una goccia dāacqua caduta su un fiore.
Contò con cura: «Sessantotto euro!»
«Quasi fatta,» disse papà sorridendo.
Emma si accorse che non aveva più fretta.
Ā«Voglio che siano proprio i miei girasoli a fiorire prima di comprare la bici. CosƬ so che ce lāho fatta davvero, dentro e fuori.Ā»
A fine luglio, Clara invitò Emma nel suo giardino rifiorito.
La terra profumava, e il sole faceva brillare i petali ancora bagnati.
«Vedi, Emma?» disse la vicina. «Quando ci si prende cura di qualcosa, cresce anche dentro di noi.»
Emma sorrise. «Ora so cosa significa avere fiducia, Clara. E anche perché i miei girasoli hanno impiegato tanto: mi stavano insegnando la pazienza.»
Un pomeriggio di fine estate, āBipƬā era pieno.
Emma rovesciò il contenuto sul tavolo: ottantacinque euro tondi tondi.
Andò con mamma e papà al negozio.
Quando salƬ sulla bici azzurra, non si sentƬ solo felice: si sentƬ capace.
La bici correva, e ogni pedalata le sembrava una moneta che rotolava verso nuovi sogni.
«Mi sembra di volare,» disse ridendo.
Papà rispose: «à il vento della fiducia riconquistata.»
La sera, Emma scrisse sul suo diario:
Oggi ho imparato che quando si promette qualcosa, non è solo per i soldi. à per sé stessi. Anche la pazienza fa crescere il portamonete, ma dentro il cuore.
Poi andò ad annaffiare per lāultima volta la sua piantina sul davanzale.
Il girasole era alto, fiero, giallo come il sole.
Mentre lo guardava, Emma capì che ogni moneta è come un seme: se la pianti con cura, un giorno fiorirà in qualcosa di meraviglioso.
Emma ha scoperto che i soldi guadagnati con impegno non sono solo numeri, ma piccoli segni di fiducia, responsabilitĆ e pazienza.
Ogni volta che risparmiamo per qualcosa che desideriamo davvero, cresciamo un poā.
E quando sbagliamo, possiamo sempre riparare, come si fa con i fiori che hanno solo bisogno di una nuova goccia dāacqua.
Nota per genitori ed educatori:
In questo racconto di DINDINO by LULLY.kids, la protagonista sperimenta il valore del risparmio e della fiducia, imparando a guadagnare con impegno e pianificare un obiettivo.
La storia incoraggia il bambino a riflettere sui legami tra desiderio, promessa e responsabilitĆ , costruendo consapevolezza finanziaria attraverso emozioni semplici e azioni quotidiane.
⨠DINDINO non insegna solo a contare: insegna a scegliere. E a sognare.

