Nel cuore del suo diario, Sara svela il il Piano segreto C.R.E.A, un’avventura fatta di sogni, piccole monete e grandi lezioni su come trasformare un semplice desiderio in qualcosa di straordinario
«Mammaaa! Guarda che cosa hanno tutti, tranne me!» gridò Sara, rientrando di corsa a casa con lo zainetto che dondolava.
Nel suo sguardo luccicava un misto di stupore e invidia infantile. Nelle mani stringeva un volantino colorato: un riccio elettronico chiamato “Riccio-Doro”, che si muoveva, parlava e faceva le capriole.
«È il gioco del momento! Si accarezza e lui risponde! Voglio risparmiare per comprarlo!» disse con un respiro che sembrava una promessa… o forse solo un desiderio troppo grande.
SCENA 2 – Una settimana qualunque con il salvadanaio che dorme
Sara aveva otto anni, un sorriso contagioso e un salvadanaio verde a forma di rana che teneva sulla mensola. Lo chiamava Froggy, ma negli ultimi tempi era un po’ triste: non sentiva il tintinnio di nessuna moneta nuova da giorni.
Papà le dava 2 euro di paghetta alla settimana per aiutare a mettere in ordine la cameretta e portare fuori la spazzatura.
Non era molto, ma lei diceva sempre: «Appena troverò qualcosa di veramente importante… allora risparmio.»
Ora l’aveva trovato.
O almeno così credeva.
Quella sera, nel suo quaderno rosa, Sara scrisse a caratteri giganti:
Piano Segreto C.R.E.A.
(Come Risparmiare E Arrivare)
Le piacevano le sigle, facevano sembrare tutto più serio.
Sotto, disegnò una tabella con quattro colonne:
- C – Conto: Quanti soldi ho (6 euro).
- R – Risparmio: Quanti ne metto da parte (almeno 1 euro a settimana).
- E – Extra: Quanto posso guadagnare aiutando.
- A – Arrivo: Obiettivo finale, 32 euro per il Riccio-Doro.
Si morse il labbro e mormorò: «Mi serviranno almeno 26 euro ancora… ma ce la farò!»
Poi abbracciò Froggy come si abbraccia un amico fedele e sussurrò: «Da oggi, iniziamo sul serio.»
Il sabato seguente, Sara decise di lavare la macchina di papà.
«Ma sei sicura, piccola mia? È un lavoro impegnativo!» disse lui.
«Più faticoso è, più imparo il valore!» rispose con un sorrisetto furbo.
Dopo due ore di schiuma, acqua e risate, ricevette 5 euro extra.
Froggy li accolse con un “plin plin” felice.
Ma due giorni dopo, mentre
tornava da scuola con passo trascinato, Sara si accorse che qualcosa non andava. Aveva lo zainetto mezzo aperto, e sul marciapiede, proprio vicino ai suoi piedi, vide una moneta da 1 euro.
«Oh! Che fortuna!» esclamò abbassandosi per raccoglierla… ma si fermò a pochi centimetri da terra.
Dietro di lei c’era un bambino più piccolo, con lo sguardo triste e le scarpe slacciate. Stava frugando nella tasca dei pantaloni vuota.
Sara sentì un tuffo nel petto.
«È tua?» chiese lei.
Il bimbo annuì piano, quasi vergognandosi.
Sara gliela porse senza pensarci troppo.
«Grazie… devo comprare il pane per la mamma» disse lui, stringendo la moneta come se fosse preziosissima.
Sara sorrise, ma mentre si allontanava sentì Froggy diventare un po’ più leggero dentro lo zaino. Un euro in meno significava un passo indietro.
Quella sera aprì il diario, scrisse:
C = 10 euro
R = 1 euro della settimana
E = 5 euro auto lavata
A = 32 euro
Totale: 16 euro… e uno l’ho dato via.
Poi, sotto, aggiunse una frase nuova:
“Nel mio Piano Segreto C.R.E.A. ci deve stare anche la gentilezza.”
Il mercoledì successivo, la scuola organizzò una piccola bancarella di dolci per finanziare la gita.
Tutti i bambini correvano intorno ai tavoli pieni di biscotti al cioccolato, muffin colorati e caramelle frizzanti.
Anche Sara sbavava un po’.
Aveva 3 euro nel giubbotto, pronti per finire in Froggy quella sera.
«Un biscotto a forma di rana! Guarda che carino!» le disse la sua amica Giulia.
Era davvero identico al suo salvadanaio.
Sara lo guardò.
Guardò Giulia.
Guardò la bancarella piena.
Guardò mentalmente il Riccio-Doro che faceva capriole immaginarie.
Poi fece un passo indietro.
«No, oggi no. Ho un piano segreto in corso.»
E rise, anche se un po’ le bruciava.
Quella sera Froggy rise più forte di lei: plin plin plin.
Tre monete nuove.
La domenica dopo, mentre mamma cucinava e papà sistemava il garage, Sara ebbe un’idea:
«Perché non aiuto anche mamma?»
«Se vuoi, puoi sistemare le posate e pulire il terrazzo. Ma non serve che tu—»
«Serve eccome!» la interruppe Sara. «È per l’Operazione Arrivo!»
Quella domenica guadagnò altri 4 euro extra.
Froggy stava diventando pesante. Bello pesante.
Quando finalmente scrisse nel quaderno:
C = 6
R = 1
E = 5 + 4
A = 32
Totale: 23 euro
rimase qualche secondo immobile, incredula.
«Mancano solo 9 euro!»
Le tremavano quasi le dita per la gioia.
Il lunedì successivo, entrando in classe, vide qualcosa che le fece serrare le labbra.
Il Riccio-Doro era lì.
Davvero lì.
Chiara, una compagna, lo aveva portato.
«Guarda come gira! E se gli parli, risponde!» disse, mentre tutti si accalcavano intorno.
Sara lo fissò.
Era bellissimo.
Più bello di quanto avesse immaginato.
Ma poi accadde qualcosa.
Il Riccio-Doro iniziò a parlare.
Una vocina metallica, allegra, piena di suoni digitali.
Eppure… a Sara non piacque quanto pensava.
Le sembrò strano. Un po’ rumoroso. Un po’ troppo.
Non era come Froggy, che restava zitto e custodiva promesse.
Nel pomeriggio, mentre rientrava a casa, parlò da sola:
«Ma io… lo voglio davvero?»
Quella sera aprì Froggy.
Versò sul tavolo tutte le sue monete: erano tantissime, più di quanto avesse mai avuto.
Mamma arrivò con una tazza di tè e disse piano:
«Stai facendo un ottimo lavoro. Sei sicura che il Riccio-Doro sia ciò che vuoi?»
Sara guardò il suo diario.
Il Piano Segreto C.R.E.A. sembrava guardarla a sua volta.
«Sai mamma… ho capito una cosa. Mi piace risparmiare. Mi piace costruire qualcosa a poco a poco.
Forse… il Riccio-Doro non è il traguardo.
Forse il traguardo è diventata io.»
Mamma sorrise, orgogliosa.
Sara prese una decisione nuova di zecca.
«Userò i miei soldi per comprare un set di colori professionali. Voglio disegnare. Voglio creare io i miei animali magici.»
E Froggy fece un plin sereno, come se in quel momento fosse diventato lui il suo vero tesoro.
Nota per genitori ed educatori:
In questo racconto di DINDINO by LULLY.kids, Chiara sperimenta il valore del risparmio per un obiettivo concreto, imparando a distinguere tra desiderio immediato e scelta consapevole.
Attraverso la gestione della sua paghetta, ostacoli e decisioni personali, la protagonista scopre la soddisfazione che nasce dall’attesa pianificata e dall’impegno.
La narrazione accompagna i bambini nel riconoscere l’importanza del tempo, del valore delle piccole somme e della consapevolezza nelle proprie scelte.
✨ DINDINO non insegna solo a contare: insegna a scegliere. E a sognare.

