Leggi la storia del ragazzo che non aveva paura di sognare: con una matita riusciva a trasformare il cielo in un regno di meraviglie e i suoi sogni in racconti che facevano brillare gli occhi di chi lo ascoltava
Hai mai chiuso gli occhi e immaginato un mondo tutto tuo?
Un posto dove tutto è possibile, dove i sogni prendono forma come nuvole colorate?
C’era una volta un ragazzo di nome Gianni, che amava fare proprio questo.
Ogni volta che guardava il cielo, non vedeva solo nuvole.
Vedeva città sospese, fiumi che brillavano d’oro, e bambini che volavano con aquiloni giganti.
Gianni viveva in un piccolo paese, circondato da colline e campi.
Non aveva molti giocattoli, ma aveva qualcosa di più forte: la sua immaginazione.
Con una matita e un foglio, riusciva a creare mondi che nessun altro poteva vedere.
Un giorno, la maestra gli disse:
— Gianni, perché non provi a disegnare quello che immagini? —
Lui sorrise, prese la matita e iniziò a tracciare linee leggere come vento.
Disegnò montagne di cristallo, animali mai visti, e persone che parlavano con le stelle.
Tutti restarono a bocca aperta.
— È magia! — gridarono i compagni.
Ma Gianni li corregse:
— No, non è magia. È immaginazione!
Passarono gli anni e Gianni continuò a disegnare.
Ogni disegno era un piccolo viaggio in un mondo nuovo.
Sognava di diventare un creatore di storie, qualcuno capace di far sognare grandi e piccoli.
Ma un giorno, arrivò la sfida.
Un importante concorso di disegno fu annunciato nel suo paese.
Solo i migliori sarebbero stati scelti per esporre le loro opere nella grande città.
Gianni voleva partecipare, ma aveva paura.
— E se il mio disegno non piacesse a nessuno? — pensò.
Il dubbio lo accompagnò per giorni.
Guardava i suoi fogli bianchi e non riusciva a tracciare una linea.
Sembrava aver perso la sua forza più grande.
Una sera, uscì a guardare le stelle.
Il vento sussurrava tra gli alberi e Gianni chiuse gli occhi.
Improvvisamente vide i suoi mondi tornare: colori, risate, avventure.
Capì che non doveva disegnare per vincere, ma per raccontare ciò che amava.
Così, tornò al tavolo e iniziò a disegnare di nuovo.
Ogni linea era un pezzetto del suo cuore.
Quando consegnò il disegno, si sentì orgoglioso e felice, anche senza sapere se avrebbe vinto.
Il giorno della mostra arrivò.
Il suo quadro era esposto proprio al centro della sala.
Rappresentava un bambino che apriva una finestra e lasciava uscire i sogni, come farfalle colorate.
Tutti, guardandolo, sentirono qualcosa muoversi dentro.
Il giudice si avvicinò, sorrise e disse:
— Questo è più di un disegno. È un mondo intero. —
E così, Gianni vinse il concorso.
Da quel giorno, il “ragazzo che immaginava mondi” iniziò a raccontarli a tutti, attraverso storie e illustrazioni.
Non smise mai di disegnare, né di credere che i sogni possono cambiare il mondo.
Ancora oggi, tante persone ammirano i suoi mondi fantastici e si lasciano ispirare dalle sue opere.
Secondo il portale educativo Treccani dei Ragazzi, l’immaginazione è un dono che aiuta a crescere, imparare e creare cose nuove.
E Gianni ne era la prova vivente.
Quando qualcuno gli chiedeva:
— Come fai a inventare così tante cose? —
Lui rispondeva sorridendo:
— Basta non smettere mai di sognare.
E tu?
Quale mondo straordinario vorresti immaginare oggi?
Puoi scoprire di più sulla storia e le ispirazioni de “Ragazzo che immaginava mondi: storia straordinaria” visitando Treccani dei Ragazzi.

