Sei pronto a giocare con il mare con curiosità e fiducia?!
Hai mai ascoltato la voce del vento mentre ti invita a giocare?
Io sì.
Io sono Wingfoil: emozioni strepitose, divertimento senza sforzo.
Sono un invito gentile a scoprire il mare con curiosità, coraggio e sorrisi.
Oggi ti porto in una baia tranquilla.
L’acqua è trasparente e i gabbiani volano in cerchio.
I bambini arrivano con zainetti leggeri e occhi pieni di luce.
“Ciao, vento,” sussurra Giulia.
“Io sono qui per te,” dico con una risata leggera.
“Ti farò sentire leggera come una piuma.”
“E io?” chiede Omar.
“Io ti aiuterò a trovare equilibrio e fiducia,” rispondo.
La giornata inizia con un gioco semplice.
Disegno sulla sabbia la rosa dei venti.
Traccio N, S, E, O con una conchiglia bianca.
“Chi trova il Nord con il sole?” chiedo con allegria.
Giulia alza la mano.
“Il sole è lì.
Oggi è mattina, quindi a Sud,” dice, pensando.
“Brava.
Così ci orientiamo in sicurezza,” dico io.
Ora prendiamo l’ala.
È morbida come un grande aquilone.
“Si impugna qui,” spiego.
“Le mani si parlano e il corpo ascolta.”
Facciamo squadra a coppie.
Omar aiuta Giulia a regolare la pressione dell’aria.
Giulia stringe la valvola con cura.
“È come dare il giusto respiro,” dice, sorridendo.
Passiamo alla piattaforma galleggiante.
È larga e balla piano con le onde.
“Salgo io per prima,” dice Giulia.
“E io ti tengo l’ala,” risponde Omar.
La sfida inizia.
Io sussurro: “Ricorda, niente fretta.
Ascolta il mare.”
La piattaforma ondeggia dolce e attenta.
Ma ecco il momento difficile.
Giulia porta l’ala troppo in alto.
Il vento spinge forte.
Lei perde l’equilibrio e scivola seduta sull’acqua.
Silenzio per un attimo.
“Mi sono bagnata,” ride piano.
Poi morde il labbro.
“Ce la farò?”
“Certo,” dico con calma.
“Il mare insegna con pazienza.
Ogni onda è un abbraccio che torna.”
“Riproviamo insieme?” chiede Omar.
Facciamo un passo indietro.
Proviamo a respirare in ritmo.
Uno, due.
Mani morbide, ginocchia morbide.
Intrecciamo anche un piccolo nodo piano.
“Serve per fissare la cima dell’ala quando riposiamo,” spiego.
Omar mostra come incrociare le estremità.
Giulia ripete il gesto finché diventa naturale.
Il vento cala un poco.
È il momento giusto per riprovare.
Giulia sale, guarda l’orizzonte.
“Ora guido con il respiro,” dice piano.
Io sento la sua calma.
Alzo l’ala come un amico timido.
Lei piega le ginocchia e si allinea al vento.
La piattaforma smette di tremare.
Un soffio, poi un secondo.
L’ala prende vita e diventa leggera.
Giulia scivola in avanti di un metro.
Poi di due.
“Sto andando,” ride lei.
“Ti seguo da terra,” dice Omar, correndo lungo la riva.
Io canto piano tra le stecche dell’ala.
È una canzone di coraggio e attenzione.
Arriva un’onda più grande.
Giulia esita.
La paura bussa alla porta del cuore.
“E se cado?”
“Se cadi, impari,” dico con dolcezza.
“E se respiri, resti in piedi.”
Giulia stringe l’impugnatura.
Piega le ginocchia ancora un poco.
L’onda passa sotto i suoi piedi.
La tavola risale, calma, fedele.
Giulia trova l’equilibrio e sorride forte.
“Ce l’ho fatta,” grida.
Omar alza le braccia e applaude.
Gli altri bambini battono i piedi sulla sabbia.
Io danzo con il vento e l’acqua.
Sento il loro entusiasmo crescere come la marea.
Facciamo un gioco di squadra.
Due bambini tengono la cima.
Due indicano la direzione con la rosa dei venti.
“Nord-Est, prua al sorriso,” dice Omar, ridendo.
Poi facciamo il giro della baia con attenzione.
Ogni bambino prova tre respiri lenti prima di partire.
Ogni bambino indossa il giubbotto salvagente.
Ogni bambino ascolta il mare e i compagni.
“Qual è la prima regola?” chiedo.
“La sicurezza,” rispondono insieme.
“E la seconda?”
“Rispetto per la natura e per gli altri.”
Il sole scende piano.
La luce diventa arancione e gentile.
Io mi piego e mi riposo sulla sabbia.
“Grazie, vento,” sussurra Giulia.
“Grazie a te,” rispondo.
“Oggi hai imparato a fidarti.
Hai scelto la calma.
Hai trovato forza nella leggerezza.”
Prima di andare, ripassiamo il nodo piano.
Omar insegna a due compagni più piccoli.
Giulia mostra la direzione con la rosa dei venti.
La squadra funziona come un’orchestra.
“Chi vuole provare domani una rotta diversa?” chiedo.
“Tutti,” gridano i bambini.
“E chi promette di proteggere il mare?”
“Tutti,” rispondono con una mano sul cuore.
Io, Wingfoil: emozioni strepitose, divertimento senza sforzo, sorrido.
Sono un ponte tra i sogni e l’acqua.
Insegno ad ascoltare, a condividere, a esplorare.
Con me il gioco diventa scoperta e crescita.
Vuoi sapere un segreto?
Il mare ricorda ogni passo gentile.
Ogni nodo ben fatto.
Ogni risata che vola con il vento.
Domani il vento cambierà.
Porterà storie nuove e linee d’acqua lucenti.
Sarai tu a guidare l’ala con fiducia.
Io sarò al tuo fianco, leggero e presente.
Scopri di più su Wingfoil visitando il sito della Federazione Italiana Vela.
Allora, sei pronto a salire leggero sul vento e a scrivere la tua rotta sull’acqua?